La pace di Costanza

È un documento steso tra le città di Vercelli, Novara, Milano, Lodi, Bergamo, Brescia, Mantova, Verona, Vicenza, Padova, Treviso, Bologna, Faenza, Modena, Reggio, Parma, Piacenza, da una parte, e dall’altra l’imperatore Federico Barbarossa, suo figlio Enrico IV, re dei Romani, e le città di Pavia, Cremona, Como, Tortona, Asti, Alessandria (che nel documento figura col nome di Cesarea, assunto dopo la sua sottomissione all’imperatore, che prese sotto la sua protezione il 14 marzo 1183; riprese il nome primitivo nel 1197), Genova, Alba ed altre località. Ha la forma di una concessione graziosa dell’imperatore alle città, e si è discusso a lungo per stabilire se a Costanza il Barbarossa abbia subito una sconfitta o registrato invece un grosso successo. Indubbiamente, rispetto alle pretese affermate nella dieta di Roncaglia il sovrano faceva un rilevante passo indietro, cpn la cessione delle regalie, il riconoscimento della libera elezione dei consoli, la libertà concessa alle città di costruire fortificazioni e di stringere alleanze tra loro. Tuttavia, l’alta sovranità imperiale sulle città italiane restava intatta; e gli stessi consoli intanto venivano abilitati ad esercitare il loro ufficio in quanto venivano riconosciuti dall’autorità imperiale, che restava perciò il fondamento di ogni potere pubblico. Ma ben presto la realtà dell’impetuoso sviluppo della potenza cittadina e la debolezza imperiale dovevano far cadere nel nulla queste riserve di sovranità. La pace di Costanza restò tuttavia, da allora in poi, il documento fondamentale dei rapporti giuridici fra Impero e comuni, venne inserita nel Corpus juris civilis e commentata da giuristi famosi come Odofredo (sec. XIII) e Baldo (sec. XIV).
Ma se tutte le altre città usufruirono dei suddetti vantaggi, notiamo invece, nel capitolo 37 del trattato quanto segue:
« Non elargiamo le sopra elencate concessioni o facoltà alle seguenti: Imola, Rocca San Casciano, Bobbio, Pieve di Gravedona, Feltre, Belluno, Ceneda. A Ferrara invece rendiamo la nostra grazia ed elargiamo le sopradette concessioni o facoltà, se entro due mesi dal ritorno dei Lombardi dalla nostra corte saranno d’accordo con essi sulla pace sopra scritta ».
Sarebbe interessante conoscere il perchè di questo trattamento; forse il motivo poteva essere quello di non concedere privilegi a una città vicino a Piacenza, oppure non concederli perchè avrebbero limitato il potere dei Malaspina a cui il Barbarossa doveva gratitudine in quanto aiutato e scortato fino a Pontremoli nei momenti di pericolo.          

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