1923/05/27 – Per la conservazione del R. Ginnasio a Bobbio

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Quello che non appare sul libro «Cento anni di storia bobbiese» riguardo il nostro Ginnasio  

Da La Trebbia del 27 Maggio 1923

Si deve sopprimere o non?

Bobbio ebbe una prima diminutio capitis nel 1859, allorchè cessò di essere provincia degli antichi Stati Sardi e, ridotta a S. Prefettura, fu aggregata alla provincia di Pavia. Allora perdette anche l'Istituto Liceale.
Per debellare anche fra noi l'analfabetismo e dare maggior incremento all'istruzione verso il 1880 il R. Governo istituì a Bobbio una scuola magistrale, che poi divenne normale. Ora per ragioni economiche viene al pari di tante altre soppressa, con grave danno, oltre che morale, economico di questa cittadina che viene cos' a perdere, dicono i competenti in re, mezzo milione circa di affari commerciali. Il che, sic stantibus rebus, non è davvero poco per la povera Bobbio. Altra e grave diminutio capitis.
Bobbio perde il Tribunale Penale e Civile, che pure rappresentava una discreta fonte di guadagni. Terza e grave diminutio capitis morale e finanziaria .

Non resterebbe che il Ginnasio, che pare si abbia piacere lasciare calare a picco (fraciä), compiendo così l'unico sacrificio d'Origene che pur si poteva evitare. Povera Bobbio! Mi si stringe il cuore pensando ai tempi lontani, lontani, quando percorrevo il liceo e sentivo talvolta sparlare di Bobbio (poco o nulla conosciuta allora) come di un luogo di nessun conto, di niuna entità. Fieri ed orgogliosi colla baldanza propria dell'età, così si rispondeva: Avete torto marcio, Bobbio è una delle cento città d'Italia, è Sede Vescovile, di Tribunale, di Scuole Normali, di Ginnasio Regio. Edovessimo confessare che non abbiamo più nessun ufficio od istituto governativo, perché non è a credere che ci venga nemmeno conservata la S. Prefettura. per questo ci pareva d'esser cittadini alti e grandi. Ora ci sentiremo piccini, piccini, quando
Rifiorendo la nazione, migliorate le condizioni economiche generali ed individuali, acquietati gli animi, non ci sarà più bisogno che vengano mantenute nemmeno le S. Prefetture: tanto è vero che quasi tutte erano già state destinate a morte.

Ed appunto anche per il prestigio morale della nostra città il Ginnasio dovrebbe essere mantenuto, perché homo non vivit de solo pane. E questo sentiva ben altamente il Consiglio Comunale di Bobbio in una seduta del 1900 (ero allora consigliere comunale anch'io) quando il Consigliere Costantino Malacalza propose la soppressione del nostro Ginnasio per ragioni economiche. L'allora Sindaco Avv. Italo cella esponeva da pari suo le ragioni, che militavano in favore della conservazione del Ginnasio, l'assessore Avv. Roberto Olmi non solo sosteneva e corroborava le buone ragioni per il mantenimento del Ginnasio, ma ira inflammatus scattava contro il Malacalza e così lo apostrofava: E cosa ti credi tu di ridurre forse Bobbio alla pari di Corte Brugnatella? Ed il Ginnasio venne mantenuto.

Ora mi fu accertato che nell'adunanza indetta dal Commissario Prefettizio che regge le sorti del Comune, per vedere se era il caso di mantenere il Ginnasio o non, apertamente contrario alla conservazione fu l'Avv. Roberto Olmi. È purtroppo vero che
Tempora mutantur et nos mutamur in illis
ma più proprio per l'amico Roberto mi sembra in questo momento il detto Virgiliano: Ehu! Quantum mutatus ab illo.

Ma si obbietta da taluni: poco male sopprimono il Ginnasio, perché noi lo sostituiremo con una Scuola Complementare. Io conosco troppo bene l'indole, la natura della cittadinanza bobbiese, per poter affermare con tanta sicurezza che quando fosse soppresso il Ginnasio, a Bobbio non sorgerebbe nessun altro istituto di studi.

A Bobbio domina l'apatia on tutte le sue molteplici manifestazioni umane, in fatto d'istruzione poi non ne parliamo. Osservate quanti scolari frequentano la 5 maschile , quante scolare frequentano la 5 e 6 femminile. Ma forse che la scuola Complementare non richiederebbe sacrifici finanziarii? Ne richiederebbe presso a poco uguali, se non maggiori.

La Scuola Complementare nascerebbe addirittura rachitica e morirebbe indubbiamente presto di male di Pott, perché sarebbe frequentata da pochi, non essendo0vi qui ragione speciale da tali studi, in quanto non vi sono fabbriche industriali od uffici mercantili o d'altro genere, pei quali quegli studi possono giovare.

In fatto di coltura generale poi si è risaputo da tutti che a questo scopo meglio serve il Ginnasio che la Scuola Complementare.

La Scuola Complementare non sarebbe che il complemento, il proseguimento della Scuola Elementare. È fine a sé stessa e non dà adito a nessuno istituto superiore. Costerebbe 20 mila lire e sarebbe frequentata da pochi alunni e qualora la scuola fosse mista da poche alunne, che vogliono fermarsi alla sola scarsa istruzione elementare. Ma questa medesima istruzione la possono avere pure in Ginnasio frequentando alcune classi o percorrendone tutto il curriculum. Colla scuola complementare non si può ripetere dall'alunno nessuna tassa, mentre questa si può ripetere alla pari di quella governativa ed i proventi di essa andrebbero a diminuire i sacrifici finanziari sopportati dal Comune.

Ma il sussidio comunale è proprio dato poi a fondo perso? E gli utili che ne deriverebbero alla cittadinanza per il soggiorno degli alunni forestieri, e gli utili provenienti dai parenti che accompagnano a Bobbio i loro figliuoli e vengono a visitarli, non contano proprio nulla? Che il nostro Ginnasio fu già un tempo oligoemico assai ed è tuttora anemico, è a ritenersi che rinfrancherà per l'avvenire, perché in esso, soppresse le Scuole Normali, accenderanno non solo quelli che di Bobbio e fuori lo frequenterebbero parimenti per proseguire altrove i loro studi, ma accederebbero altresì molte giovanette che per semplice amore d'istruzione e di coltura e non per fare l'insegnante elementare frequentavano le scuole Normali.

Il Ginnasio di bobbio verrà sempre più rinsanguato, perché è risaputo che in un ginnasio non molto numeroso per colari come quelli delle grandi città, si deve veramente studiare pel fatto del quotidiano controllo dei Professori, e questo vogliono precisamente i genitori.

Bobbio è una piccola città e non offre opportunità di sottrarsi allo studio, non presenta pei giovanetti le occasioni d'inquinarsi moralmente e fisicamente, e questo massimamente vogliono i genitori. Bobbio è un luogo ameno, dotato di un clima sano, di un'aria saluberrima e pura.

In tutte le scuole medie italiane oramai s'insegna il latino ed una lingua straniera, che da noi è la francese. Ed i ragazzi dotati di sveglio ingegno e di buona volontà, superate le scuole elementari in tenera età, a 10 – 11 anni, quando ancora non possono venire applicati al lavoro manuale per ragioni di alta igiene, potrebbero benissimo fino al tempo utile al lavoro frequentare qualche corso ginnasiale ed oltre ad allargare la loro cultura delle cognizioni generali e viemeglio acuire la mente, apprenderebbero le prime cognizioni della lingua madre latina, dell'idioma francese, nozioni che potrebbero poscia allargare da se stessi nelle ore di riposo, nelle giornate festive, cosa che si può fare da se solamente quando da altri si sono presi i primi rudimenti.

Il sacrificio che il Governo richiede al Comune è di L. 25 mila, ma è graduale, scalare.. Dall'attuale che è di L. 7225,27 mula, si arriverà a quello di 25 mila lire in 5 anni.

E si noti bene che tutto ciò è in via di esperimento. Perché dopo 10 anni di esperimento, qualora noi non vedessimo proprio la convenienza di mantenerlo, noi abbiamo il diritto di dire al Governo del Re: Prendetevi il vostro Ginnasio e Dio sia con voi. In dieci anni molt'acqua e limpida e torbida passerà sotto le arcate del ponte gobbo di S. Colombano, e frattanto le cose potrebbero mutarsi. Diminuiranno certamente gli oneri comunali rifiorendo vieppiù il commercio locale che da qualche tempo va aumentando, le risorse finanziarie comunali diventeranno maggiori e meno quindi si risentirà il sacrificio della spesa pel Ginnasio.

E come il presente Ministero Nazionale per ragioni economiche sopprime taluni istituti e per mantenere altri nelle loro sedi richiede maggiore onere finanziario, è a sperare con fede franca e sicura che, migliorate le condizioni finanziarie generali della nazione, altri Ministeri abbiano ad essere più generosi ed indulgenti verso i piccoli Comuni. Sperans in deo non infirmabor. Bobbio fu sempre nei nostri monti un faro di cultura e ad essa trassero sempre a scopo d'istruzione persone non solo dei comuni limitrofi, ma anche di altri comuni a noi lontani e vicini invece ai grandi centri, e ciò appunto perché sapevano di uscire da questi monti più colti, più agguerriti per superare le battaglie di studi superiori. Ma potete permettere voi che i nostri figli fanciulletti ancora abbiano a esulare dalla famiglia in luoghi lontani per apprendere meno bene ciò che possono apprendere meglio qui, in mezzo ai loro cari e non esposti a tutti i pericoli in cui si può incorrere nelle grandi citta? La Società dei Commercianti ed Esercenti, i quali sentono che la nostra città patirà indubbiamente grave danno economico dalle decretate soppressioni di istituti governativi perché non si muovono per deprecare almeno un'altra iattura? Sorgano in favore del mantenimento del Ginnasio tutti quelli che di Bobbio hanno cuore gli interessi materiali e gli interessi morali, il prestigio ed il decoro della loro città. E ciascuno di noi si fissi bene in mente che non sempre i genitori lavorano soltanto spronati dal lavoro giornaliero, ma pensano altresì al domani per i loro figliuoli e talora a questo fine si sobbarcano a lavori più intensi di quello che a loro non sarebbe necessario.

Ciascuno di noi si scolpisca bene nella mente e nel cuore che l'agricoltore sovente impianta vigneti ed alberi fruttiferi d'alto fusto pur ben sapendo che forse e senza forse egli non ne raccoglierà i frutti, ma li godranno i suoi figliuoli. Non nobis, sed eis:lungi da noi l'egoismo gretto e piccino. I nostri figliuoli potranno poi magari senza avere riconoscenza alcuna, sperperare il patrimonio paterno e nel caso speciale sopprimere il Ginnasio, potranno invece serbare viva riconoscenza e santa la memoria per avere in tempi difficili a costo di sacrifici finanziarii conservato loro il Ginnasio. Sempre dunque in alto i cuori. Sursum corda.
Bobbio, 22 – 5 – 923


Dott. G.B. Foppiani – Medico chirurgo

               

Da La Trebbia del 17 Giugno 1923

Il Regio Ginnasio conservato

 

Giovedì 7 corr., convocata dal R. Commissario Dott. Alessandro Provasi, ebbe luogo una seconda adunanza di personalità, considerate come esponenti delle diverse correnti dell’opinione pubblica per trattare una seconda volta dell’opportunità o meno di conservare il R. Ginnasio  per un decennio in via di esperimento. Tutti tranne l’avv. Roberto Olmi diedero voto favorevole per la conservazione.   

 

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