Pietra Parcellara

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Parslèra – frazione del Comune di Bobbio; ha preso il nome da un monte scosceso che la domina. In nomi locali dell’Emilia di D.Olivieri: «Parcellàra» (pietra) – dialetto Parslèra – Petrasilaria – Storia di Piacenza di U.Locati ad a.1140 (aut Est.I 256); Petram Filariam (leggi silariam) Ant Est. I 161 anno 1160 – Queste forme storiche permettono almeno di vedere in Parcellàra o Parslèra un composto di petra: non sappiamo proporre però una base probabile per il II componente, se mai non fosse un lat. "scillaria" da scilla "genere di pianta delle gigliacee" o anche Ligillaris». Aggiungiamo altre forme storiche rintracciate nel R.M.C.PC – 1155, petra syllaria – 1167 petra silaria – 1174 petram sylariam – 1177 petra sylaria. Nel C.D.B. troviamo un "mansum de sellario" all’anno 1142. Recensendo lo studio dell’Olivieri, il Casella nel Boll.Stor.Piac. 1921 pag. 137 diceva: Il Nicolli nei suoi "Riscontri e note ecc…" adotta la grafia "Prescigliera" che però non è affatto suffragata da forme antiche storiche e tanto meno dalla pronuncia dialettale. Forme riferite dal Nicolli, e da lui ritenute erronee, sono: Perselara, Perzolana, Parcelera. E Pietra Prescigliera è pure la prima registrata dal Molossi nel suo Vocabolario Topografico. Quanto all’etimo crederemmo si tratti qui, tenendo presenti le forme storiche di un "petra argillaria" quasi "montagna argillosa". Un * argillaria non presenta difficoltà alcuna, sia come formazione compr. Altri derivati di argilla, come argillacen(s) e argillosu(s) largamente attestatici, sia per il successivo svolgimento fonetico. L’aferesi dell’ ar – è comune: compr. Lunigianese "Tèra giglia" toscano "terra giglia. Piuttosto si presenta invece in un modo un po’ strano la prima parte; per cui stando alla forma dialettale odierna e alla pronuncia di "petra" nel dialetto locale = preda sarebbe difficile riconoscervi l’etimo che le forme storiche ci attestano. Si tratta sicuramente di formazione non prettamente emiliana, ma dovuta all’influenza linguistica del vicino Piemonte, influenza assai sensibile in passato ed ancora oggi tutt’altro che spenta nel Piacentino. Si dovrà dunque partire da un *pera o peyra (>petra). Per lo svolgimento di Petra in fase romana vedi Crescini – Manuale per l’avviamento agli studi provenzali Hoepli – Milano 1926. Concordiamo col Casella per la formazione di "Par" da Petra. Non siamo del suo parere per quanto riguarda l’etimo argillaria. Se non vi è altra difficoltà manca l’attestazione geologica, che non ci sembra da trascurarsi. Si tratta di un monte interamente di serpentino più o meno compatto. Più accettabile l’etimo scillaria da "scilla", sorta di gigliacea proposta dall’Olivieri. Sono tante le gigliacee nella valle della Trebbia, per quanto non siamo riusciti ad aver notizia di una di tal nome. Però non capiamo perché non si sia pensato anche ad un etimo "sella". Vista da sud il monte sembra elevarsi su un ampio semicerchio di monti, Proprio come una rozza sella sovrapposta alla schiena d’un cavallo. Il "De sellario Cod.Dipl. Bob. Che a nostro parere potrebbe benissimo identificarsi con la nostra località perché si trova nel documento insieme con un manso "de pradella" un altro "de Coniolo" un altro "Mallioli" toponimi che si incontrano tra Bobbio e Pietra Parcellara, potrebbe anche rispecchiare la voce autentica perché dettata da gente del luogo. E poi non dice ancora qualcuno nella campagna piacentina:"dàm la sìla" per "dammi la sella" e ancora "la sìla" dla biciclöta" la sella della bicicletta?. Questa voce dialettale "sìla" giustificherebbe anche le forme "silaria", "sylaria", "syllaria" in documenti redatti da piacentini o sotto dettatura di piacentini. (Dagli appunti del prof E. Mandelli)

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