Pieve Dugliara
a Piév – frazione del Comune di Rivergaro. Il Nicolli (in Etimologia dei nomi di luogo degli Stati Ducali di Parma – Piacenza – Guastalla- Piacenza 1833) la confonde con "Diara" che è tutt'altra località e la mette in rapporto con i vari "Diolo", in quanto che questi proverrebbero da "Dulia" voce antica che avrebbe un'origine celtica (hull= colle). La voce "Dulia" rimasta in Italia anche dopo la partenza dei Galli si sarebbe come naturalizzata colle voci latine anche nella desinenza in -ia = "duliaria" come "Placentia" che dà Piacenza. E aggiunge: «sembra pure che essa sia in modo frequentativo come da acqua viene acquaia, da miles, militare. Volendosi perciò significare un luogo di molte elevazioni o di una elevazione sola, ma continuata, secondo che tale luogo prese il nome dal filo di qualcheduna delle sue collinette dai vertici molteplici a numero delle medesime». L'Olivieri ( in alcuni nomi locali dell'Emilia e delle provincie limitrofe – Perugia 1920), propone la derivazione di "Diara da Doliara" confondendo come già il Nicolli, i due toponimi in uno solo e dando loro come radice "dolium" quasi significasse "Doliara" fabbrica di botti di creta – A. Casella, in Bollettino Storico Piacentino – 1921 pag. 136 e seg. sembra accettare le conclusioni dell'Olivieri. Nella "Giovane Montagna" Parma 1933 M. Giuliani (Problemi di toponomastica) avvicina il "Dugliara" sulla Trebbia alle tante variazioni derivanti da "ducere" e sembra pensarlo derivante da un "Ducariu", da cui venne pure il toscano "Dogaio" – Per noi il Nicolli e l'Olivieri errano quando confondono i due toponimi "Diara" e "Dugliara". Sono località lontane 1500 metri circa l'una dall'altra. "Diara" in dialetto è "dièra", "Dugliara" quando la si pronuncia, anche per il popolino è "Durièra o duglièra". Nelle numerose lezioni storiche date dal Nicolli, delle quali ci spiace non aver trascritto la data, ma che abbiamo così disposte in ordine di antichità: 877, duliaria; 890 dulgaria; 911 dulliaria – juliaria – dolgaria – duglaria, digiara – diera – dagliera – dugliara – si deve notare che due voci: "digiara e diera" si distaccano nettamente per la presenza della "i" nella prima sillaba. È una "i" semiconsonante. E ora si pensi al dialettale "gièra" – ièra = ghiaia da "glarea". Il sottosuolo di "Diara" è tutto deposito alluvionale della Trebbia. Noi proporremmo per "Diara" un etimo "glarea" e per "Dugliara" o il "doliara" dell'Olivieri oppure un "de ollaria" da "olla" = pignatta, pentola fittile che qualcuno ci ha riferito e che in quanto a senso non differisce sostanzialmente dalla proposta Olivieri. Scarteremmo l'etimo Nicolli perché Dugliara è in pianura e l'etimo Giuliani perché nei dialetti di Val Trebbia il "c" e il "g" duri si sono sempre conservati o han lasciato sia pur minima traccia di sé. (Dagli appunti del prof E.Mandelli)