Rivergaro

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Rvarghèr – Al Varghè(r) con la “r” semimuta. Questo nome non si trova nei documenti più antichi. Per quanto ci consta compare per la prima volta nei Codice Diplomatico di San Colombano – anno 1139 : Rivalgario; poi in Annales placentini sotto l’anno 1220 e si presenta : Rivalgarium. Ancora è Rivalgarium negli Statuti di Piacenza del 1321. Non ricordiamo più in qual documento posteriore trovammo pure Rivo Algario. Il Molossi nel suo Vocabolario topografico dei ducati di Parma e Piacenza e Guastalla – 1932 – 34 Parma, dice sotto voce: «Il rio Vergario che discende dai colli di Bassano e da cui probabilmente prese nome, lo traversa e sbocca in Trebbia ». Il nome è di etimo molto incerto. È solo sicura tanto sul luogo come nel toponimo la presenza di un Rio. Se fosse vera la denominazione “Rio Algario” si potrebbe pensare a un Rio delle Alghe. Algario da alga come: pomarium da pomus o pomum – cotoniarium da cotonius o cotonium che diede presso Bobbio il toponimo “Curgnè. (in Bobbiese Rivergaro si dice Rvarghè) – Rivergaro da rio Vergaro o Vagaro. Avrebbe una conferma nel costante dileguo nella nostra zona della seconda sillaba di “rivus”. Non siamo stati capaci di rintracciare la presenza nel dialetto locale del termine “alga”. Qualcuno ci fece pensare a Rivus Vallicarium da un Vallicum = valico, facendoci notare che qui c’era una dogana intermedia come appare nella Storia di Piacenza del Poggiali e nello stesso Molossi. Anche l’Olivieri crede che il toponimo possa derivare da un composto di rivus e *varicarium, cioè “rio del guado”, da connettere con i toscani Al Valicaio, (la) Valicaia (per i quali v. Pieri 1898,170 e 1919, 331).

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