1921/06/26 – La strada del Penice dal valico alla vetta

Da La Trebbia del 26 Giugno 1921

Escursione degli studenti Pavesi al Penice
La nuova strada dal valico alla vetta

Anche quest’anno, e precisamente domenica 12 corr. per opera dell’egregio Prof. Ernesto Mancinelli, che è innamorato dei nostri monti, ebbe luogo l’escursione al Penice degli alunni delle Regie Scuole di Pavia e di Bobbio. Colla scolaresca e cogli insegnanti intervenne anche il R° Provveditore agli Studi di Pavia, Comm. Giorgio Rossi.

Veduta del passo, 1915

I gitanti delle diverse plaghe si incontrarono al valico e di là proseguendo unitamente raggiunsero la vetta. Il cielo, sgombro da nubi nella mattinata, permise di goder il grandioso spettacolo della corona delle Alpi.

Il servizio religioso fu prestato dal C.co Gaudenzio Bisetti, il quale durante la santa messa, prendendo occasione del racconto evangelico, che Gesù salito sulla nave di Pietro di là ammaestrava le turbe, parlò del primato religioso del Romano Pontefice, citando anche la famosa terzina del divino Poeta:
Avete il vecchio e il nuovo Testamento
E il Pastor della Chiesa che vi guida
Questo vi basti a vostro salvamento.

Due particolarità: Una ragazzetta stette digiuna sino a mezzodì per ricevere la S.S.Comunione. Uno studente

Veduta del passo, 1941

universitario d’ingegneria chiese se vi fossero sul Penice rarità artistiche od archeologiche, ed essendogli stato risposto non esservi di bello lassù altro che il panorama e la fede, egli soggiunse:«Quando c’è la fede c’è tutto».
I gitanti videro con sorpresa e con gioia la nuova strada che dal Ricovero al passo del Penice conduce al Santuario.
Non è ancora un anno dacché fu principiata ed eccola ora aperta in tutta la sua lunghezza (di 4 km), larga in media due metri e mezzo, e comodissima, perché sono rare e brevi le pendenze maggiori del 7 ed 8 %..
E c’è di più che, gentilmente fornite dal Prof. Galliani, direttore della Cattedra di Agricoltura, belle piante di pini e abeti furono già messe ai lati di buona parte della strada, ed hanno già attecchito.
La strada pertanto offre agevolezze alla salita sin da essere praticabile alle vetture, nonché a carretti e camions, con cui si trasporterà in vetta il materiale mancante per costruirvi un santuario più vasto e degno della viva e larga pietà dei divoti verso la cara Madonna del Penice.
E perché non dire ora possibile lassù la costruzione di un albergo per ospitare chi ha vaghezza o bisogno di vivere un poco in quell’aria purissima?
Non è forse così di tanti altri santuari? Inoltre si è riparata pure la scorciatoia che prendono i Varzesi dal Ricovero Piazza (per una spesa di circa 700 lire) ed essi certo se ne mostreranno lieti e generosi, perché quella che era ormai un fosso, ora è una strada larga due metri, e anch’essa con piantagione di pini.
E la spesa totale?

Veduta del passo, 1948

Si è aperto un debito non piccolo, che toccherà le dodici mila lire: ma S.E. Mons. Vescovo nostro, che approvò di buon grado l’opera bella, e il Can.Teol. Carlo Muzio, che ebbe da Lui l’incarico di sovrintendere l’esecuzione, fanno sicuro assegnamento su larghe offerte speciali . Difatti se ne sono avute già da Bobbio e Varzi, e ne giunsero pure di cospicue dall’America: le quali tutte verranno pubblicate in un prossimo della Trebbia e scritte poi in un albo d’onore da figurare nel Santuario stesso accanto al nome pure dei proprietari del terreno, ove passa la strada; i quali lo hanno concesso gratuitamente.
I turisti ebbero parole di alto meritato encomio per S.E.Rev.ma Mons. Pietro Calchi Novati nostro Vescovo, e pel C.co Teol. Carlo Muzio, che hanno ideato e in meno di un anno effettuato una così ardita e geniale impresa.

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