1933/02/12 – La caserma dei R.R. C.C.

Da La Trebbia del 12 febbraio 1933

La caserma dei R.R. C.C. nella nostra città è stato uno dei problemi più duri e più lunghi da risolvere.

Circa 50 anni fa i CC. RR. alloggiavano nei locali dell’ex convento San Colombano, dove un tempo frusciavano tonache di penitenti ed oggi sciamano gli alunni delle Magistrali.
Non era certo, quello, il luogo più adatto per una caserma.
La famiglia Negri da circa mezzo secolo ospita, in una sua abitazione, in piazza S, Colombano, la Benemerita. Ma le disposizioni e la insufficienza dei locali ha sempre tenuta vivissima l’attenzione dei superiori Uffici per porvi rimedio.
Si imponeva lo sloggio e cercare altrove un’abitazione più consona ai servizi vari di una caserma.
In questi ultimi anni si sono fatte ricerche, studi, si è persino vagliata l’idea di ritornare nell’ex convento, ma non si poté venire a capo di nulla, Si è cercato acquistare fabbricati per adattarli allo scopo, ma a Bobbio non ve ne sono, atti allo speciale bisogno.
Allora non rimaneva che costruire interamente e coi criteri tecnici che il problema il fabbricato per uso caserma.
A questa decisione è venuta l’On. Amministratore Provinciale; dopo aver esperite tutte le altre vie. Ed oggi l’Impresa Bianchi è già intenta alle prime operazioni di scavo.
Il bel fabbricato sorgerà all’ingresso dell’abitato cittadino, sulla via Piacenza, di fianco al Santuario della Madonna dell’Aiuto, di fronte alla sede del Consorzio Agrario. Avrà una fronte i metri trenta e sarà di decoro all’edilizia urbana.

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La vecchia caserma cambierà (per modo di dire) ragione di vita.
Essa sarà trasformata in un pensionato femminile, il quale, sotto la direzione delle Suore Gianelline, fiancheggerà la vita del Regio Istituto Magistrale.
Così la nostra città alta si accerchierà nella sua parte migliore, il Piazzale San Colombano e ci auguriamo che, nel lavori di adattamento dell’ex caserma si tenga presente la rettifica della Piazza stessa, armonizzandone le linee.

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Il Comune di Bobbio, per andare incontro all’On. Amministratore Provinciale di Piacenza, la quale si assume l’onere completo della costruzione della caserma, ha acquistato a sua volta dalla stessa, il palazzo ex Tamburelli sito in questa città.
Questo palazzo non era adattabile per i servizi di caserma, mentre è molto pratico per gli attuali usi in cui è già adibito: Regia Pretura, sede del Fascio, dei Sindacati, e di varie altre Istituzioni Faciste.
Fabbricato con criteri signorili nella già via delle Grazie (ora Vittorio Emanuele) detto palazzo è stato di proprietà dalla Famiglia Tamburelli fino al 1883, anno nel quale dalla Malugani Maddalena vedova del fu Gelasio Tamburelli venne venduto all’Amministrazione Provinciale di Pavia, a rogito dott. Luigi Vecchi, per L. 18.820.
Quando nel 1923 Bobbio venne distaccato da Pavia ed aggregato a Piacenza e venne soppressa la R. Sottoprefettura, il Palazzo ex Tamburelli venne acquistato dall’Amministrazione Provinciale di Piacenza, che lo ha adibito ai servizi qui sopra citati.
Ora questo Comune si arricchisce di un altro fabbricato. C’è chi trova una ragione di povertà negli Enti pubblici che hanno varie proprietà.
Ma se Bobbio non fosse proprietario dell’ex Convento, del Palazzo Tamburelli del Fabbricato di Santa Chiara, dove potrebbe collocare tutti i pubblici servizi che la Legge o il dovere fascista mettono a carico Comunale?
Chi passa sotto i portici di San Colombano vede ed ammira tutte le “leggende” relative alle Istituzioni Fasciste ed alle Scuole Magistrali ed Elementari.
Chi sale fino in fondo a via Vittorio Emanuele trova la “Casa del Fascio”, /ex Tamburelli). Chi volta a sinistra dalla Casa Comunale (via IV Novembre) vede un bel fabbricato, purtroppo incompleto dove si aprono al sano divertimento del Dopolavoro le sale di Santa Chiara.
E tutto ciò in casa del Comune.
Oggi si potrà dire: stop! Sta bene ma siamo a posto.

Caserma 1920, l'immobile sarà poi destinato a sede del pensionato femminile Beato Gianelli

Caserma 1933

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