La colonia Carenzi

Sul mio libro “Cento anni di storia bobbiese” un articolo del 23 luglio 1933, su cui si parlava dell’apertura della colonia elioterapica fluviale, faceva pensare che la Colonia Carenzi fosse stata aperta nell’anno 1928, ma dopo il ritrovamento di questo articolo abbiamo dovuto ricrederci e rivedere sotto una nuova luce questo avvenimento.

La Colonia elioterapica fluviale era sì aperta nel 1928, ma la sua collocazione era nel vecchio stabilimento dei “Bagni” di Sant’Ambrogio, chiuso per mancanza di acqua solforosa.

Da la Trebbia del 4 settembre 1937

L’inaugurazione della colonia Carenzi

In una gioconda atmosfera di fede e di entusiasmo fascista si è svolta l’annunciata cerimonia inaugurale della colonia elioterapica fluviale “Giuseppe Carenzi”.

Le benedizioni del popolo verso il Duce, creatore di questo clima mirabile di solidarietà verso il popolo si sono intrecciate con le benedizioni al generoso donatore della colonia il quale ha scritto una pagina nella storia dei bene per Bobbio. Tanto che da oggi Giuseppe Carenzi è divenuto cittadino benemerito del nostro Comune.

Giornata movimentatissima. Le vie della città e le strade che conducono alla colonia sono tappezzate di striscioni inneggianti al Duce al Fascismo e alla fanciullezza pupilla del Regime.

Alle ore 10 vari torpedoni portano a Bobbio tutte le maestranze della Ditta Carenzi. Il Carenzi è con loro poiché ilò bravo industriale nelle sue giornate di maggior gioia vuole a se vicini i suoi collaboratori. Queste maestranze disciplinate ed inquadrate seguono il loro principale sino al monumento ai Caduti in piazza S.Francesco ove viene posta una corona di alloro. È presente un numeroso stuolo di amici personali del cav. Carenzi.

La cerimonia di inaugurazione è fissata per le ore 16 ma sino dalle 14 la popolazione e i membri di titte le istituzioni della città si avviano a piedi o con gli automezzi a S. Ambrogio.

Le strade brulicano di popolo. Sono presenti specialmente le mamme che da tempo conoscono i benefici delle colonie e degli asili-nidi per i bimbi delle mondariso: e sono accompagnate dai propri figlioli, garrulo stuolo di piccoli verso cui si tendono le amorevoli cure del Fascismo.

Dalla vicina Piancasale giungono le scolaresche e le massaie rurali recanti doni.

Ovunque sventolio di vessilli, bandiere fiamme, gagliardetti seguiti da fascisti: questi si inquadrano sul piazzale antistante la colonia, quelli si allineano sulla terrazza. L’edificio contornato da alti pennoni, con le finestre vestite di tricolori, pare che senta anch’esso il palpito festoso della giornata.

All’ingresso della colonia si vanno intanto adunando tutte le autorità e cioè il Podestà e componente il Direttorio Federale camerata cav.Renati, S.E. Mons. Vescovo, il Direttorio del fascio, il Presidente dell’O.N.B., la Segretaria del Fascio Femminile, il comandante del Fascio Giovanile, il camerata Bosi ispettore di zona dei Sindacati, il comandante la M.V.S.N., l’Ispettore Amministrativo di zona , i Podestà, i Segretari ed i Direttori dei Fasci dell’8ª Zona, i Dirigenti delle Associazioni combattentistiche, la Società Operaia di M.S., il Pretore di Bobbio, il Maresciallo dei CC.RR.

La banda del locale Dopolavoro eleva le note degli inni patriottici mentre lungo il viale di accesso alla colonia si schierano gli organizzatori dell’O.N:B. e i Giovani Fascisti in divisa. Davanti all’edificio prestano prestano servizio d’onore una squadra di militi e una squadra di Giovani Fascisti.

Uno squillo di attenti annuncia l’arrivo del Federale seguito dal Questore Comm. Calasso che rappresenta S.E. il Prefetto, e delle altre Autorità cioè: il cav.uff. Giacobini Segretario Federale Amministrativo, il Vice Comandante la Divisione “Po” Generale Ferroni, l’on. Steiner, il prof. Grassi Presidente Provinciale dell’O.N.B.; i componenti il Direttorio del Fascio di Piacenza sono rappresentati dal Camerata Degrada. È pure presente il Capo della Segreteria Federale Ulderico D’Angelo.

L’inno “Giovinezza” saluta il giungere delle gerarchie mentre il popolo plaude a lungo, con calda insistenza al Duce.

Entra per primo nel nuovo edifico Mons. Bertoglio che impartisce la benedizione alla colonia. La cerimonia continua, quindi sulla grande terrazza viene la bandiera della colonia, dono delle fasciste bobbiesi. Le note della “Marcia Reale” e di “Giovinezza” continuamente contrappuntate dagli applausi della folla che ingombra il piazzale e tutti gli spalti circostanti salutano il suggestivo rito dell’alza bandiera,

Quindi il Vescovo pronuncia parole vibranti di fede cristiana e fascista esaltando la generosità del munifico donatore e le iniziative del regime Fascista per l’assistenza alla gioventù. Cessati gli applausi che coronano le parole dell’amato presule, il Podestà cav. Renati a nome della città di Bobbio ringrazia Giuseppe Carenzi per il munifico atto e gli presenta una ricca pergamena che ricorda il gesto del benefattore e consacra la cittadinanza benemerita che gli viene conferita oggi a testimonianza della riconoscenza del popolo bobbiese, Quindi tra gli applausi, il notaio Pistone legge l’atto col quale il Carenzi dona al Partito Nazionale Fascista la colonia elioterapica fluviale. Alte e commosse parole di ringraziamento pronuncia il Segretario Federale nel prendere in consegna la colonia. Egli elogia lo spirito del Carenzi e lo addita ad esempio e a monito per tutti coloro che potendo donare, non ancora lo hanno fatto. Altri applausi altri alalà. Alla signora Carenzi viene offerto un omaggio floreale dalle istituzioni femminili di Bobbio e al Carenzi una bella lirica, lodata composizione del camerata Berzieri.

Dopo di che il donatore visibilmente commosso, scandisce con parole di modesta fierezza il suo ringraziamento a tutte le autorità. Egli afferma che chi dona al popolo dona a Dio e che non avendo egli la gioia di essere padre ha inteso donare ai figli del popolo lavoratore ciò che non ha potuto donare ai figli propri. Ed è lietissimo di aver seguito i dettami del Partito e del Regime la cui dottrina permeata di bontà patriottica e cristiana addita la via del beneficio al popolo come la migliore per la società umana.

Scroscianti applausi interrompono e coronano le parole del donatore.

Durante il ricevimento offerto dal Comune di bobbio e servito con molta grazia da un gruppo di signorine che indossano i costumi della valle, viene comunicato che la Ditta Ronchetta di Piacenza ha offerto alla colonia i servizi della cucinaa per un valore di quasi 10 mila lire, mentre il notaio Pistone ha offerto l’opera gratuita relativa all’atto della donazione.

Quindi il popolo visita i locali della colonia ed ammira le belle sale e la razionale distribuzione dei servizi. La musica riprende i suoi inni; il tempo nuvoloso che minaccia la cerimonia si tranquillizza.

Le strade nella sera rigurgitano ancora e la bella costruzione fiammeggia nella notte con una illuminazione che a distanza appare come una visione spettacolosa. Sui monti la gioventù del popolo accede i fuochi delle maggiori festività.

Nel salone dell’ex stabilimento bagni si sono raccolti numerosi cittadini di Bobbio con a capo il Podestà per offrire al Cav. Carenzi ed alle autorità piacentine un rancio cordiale servito dall’Albergo Piacentino. Il camerata rag.pozzi a nome dei presenti, ha elevato il bicchiere in onore dei coniugi Carenzi, dei quali ha intessuto un breve incisivo elogio.

L’artistica pergamena donata al Cav. Carenzi porta la seguente dedica dettata dal Sig. Berzieri: “Nel giorno memorando – in cui il camerata Cav, Giuseppe Carenzi – dona al P.N.F. – la Colonia Elioterapica Fluviale – di S. Ambrogio – per la gioia e la salute – delle novelle generazioni del Regime – festante e riconoscente – ne addita l’atto munifico – al popolo beneficato – e ne scrive il nome – nell’albo de’ sui migliori concittadini.

Bobbio, 29 agosto 1937 – XV.

Il Podestà: Renati.

Da la Trebbia del 27 Novembre 1937

LA COLONIA CARENZI

Altra generosa donazione fatta al Comune

Il lettore ricorda la munifica donazione della Colonia Elioterapica Fluviale di Sant’Ambrogio in Bobbio, fatta di recente dall’industriale piacentino sig. Giuseppe Carenzi, alla Federazione Provinciale del Partito.

Attiguo alla Colonia, si distende un triangolo di terreno della superficie di ettari 0,31,30 di proprietà del Marchese Folchetto Malaspina, terreno che amplierebbe la zona parco della Colonia stessa.

Il Podestà cav. Antonio Renati fece presente al Marchese tale circostanza e, senza discussione, né speciali riserve questi, ha dichiarato di donare al Comune di Bobbio tale appezzamento di terreno allo scopo che la attigua Colonia abbia un parco più vasto per svolgere meglio le sue funzioni.

Il donatore che si trova a Dublino, Primo Segretario di Legazione Italiana, a mezzo di procura speciale ha delegato la sorella sua N.D. Costanza Malaspina per la stipulazione dell’atto, che si è compiuta in questi giorni in Bobbio nel palazzo di Casa Malaspina.

Questa nuova donazione, che s’aggiunge alle altre fatte dal Marchese Obizzo con la concessione dell’area per il Campo Sportivo e per la sistemazione della Piazza S. Francesco, avrà come si merita il plauso e la riconoscenza di tutta la cittadinanza.

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